Braigo, quando i Lego diventano una stampante per non vedenti

Braigo, se i Lego diventano una stampante per non vedenti

I Lego, simpatici mattoncini di plastica colorata che hanno accompagnato la nostra infanzia, in mano a un piccolo genio si sono trasformati in Braigo, la stampante Braille per non vedenti.
Meno male che c’è ancora la solidarietà e la genialità. Un giorno a Santa Clara, California, appesero fuori dalla porta di casa di Shubham Banerjee, un bimbo di dodici anni, un volantino che chiedeva un aiuto per i non vedenti.

Per Shubam non bastava la sola donazione estemporanea, voleva fare qualcosa di più, qualcosa che durasse nel tempo. Così il dodicenne si mise a pensare e le sue idee si indirizzarono verso due cose che lo avevano sempre affascinato: le stampanti e l’universale Lego.

Le due cose potevano benissimo stare insieme, e magari essere davvero utili per qualcuno che non era stato fortunato come lui. Una stampante per ciechi, una stampante Braille, costa circa 2.000 dollari, decisamente troppo. Bisognava mettere mano a qualcosa di più originale e soprattutto più economico, visto anche che il 90% dei non vedenti risiede nei paesi in via di sviluppo, quelli più poveri. E prova e riprova, il tenace Shubam mise a punto la sua nuova invenzione. Ma non dopo almeno sette tentativi falliti.

Col suo Lego Mindstorms EV3, Shubam si è inventato di sana pianta Braigo, l’acronimo ricavato da Braille e Lego. Ma il tutto funziona? Certo che sì. Gli spilli della stampante sono spinti verso l’alto, in modo da comporre i caratteri Braille decodificabili dai non vedenti, mentre un controller governa tutto il processo di stampa.

Mediamente Braigo impiega dai 5 ai 7 secondi per stampare una lettera. Ma ci sono pure potenziali sviluppi, perché per le prossime e più avanzate versioni di Braigo è prevista la possibilità di scansionare le pagine stampate, per poi convertirle e stamparle in caratteri Braille. Fenomenale, no? Il tutto riducendo notevolmente i costi che da 2000 dollari passano a circa 350 dollari.

Braigo troverà applicazione in molti campi: dall’istruzione, al lavoro, all’uso domestico. Insomma, non ci resta che fare un plauso al bravo, Shubam, nella speranza che ci siano ancora mille e mille di queste invenzioni.

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